di Sebastiano A. Patanè-Ferro

lunedì 13 maggio 2013

Angela Greco - A sensi congiunti


Spesso mi capita di leggere poesia d’amore e spesso mi accorgo che in molti si accostano a questo tema in un modo diaristico, senza criteri di ricerca e/o di rivalutazione dei concetti attorno ai quali ruota questo tipo di scrittura. Scrivere d’amore o dell’amore è cosa assai complicata e scadere nel prevedibile, nello scontato e, peggio, nel banale, non è raro.
Angela Greco, vive in maniera più o meno “romantica” i suoi desideri, filtrandoli a livello inconscio e trasformandoli in parole per porgerli al lettore sotto forma di genuina poesia. Genuina perché piena, ma nella giusta misura, di quell’enfasi propria dell’innamoramento; genuina perché interelaborata, masticata a lungo prima dell’emersione e non sovraccaricata di quei logismi da diario provenienti da una cultura poetica di tipo scolastico, bensì da lettura e studio di autori classici e contemporanei.
“A sensi congiunti”,  già come titolo, lascia allargare l’immaginazione oltremodo, ridestando, tra le funzioni corporali (così, ultimamente e spesso, si è ridotto l’unirsi), quell’atteggiamento proprio della percezione amorosa che unisce due persone molto tempo prima che lo faccia una attività sessuale (mi raggiungi prima della mano lieve…).
Suddiviso in due parti, questo poemetto, articola con delicata eloquenza la pressione poetica esercitata dall’esigenza del “dire”, dall’urgenza di trasferire sensazioni ed emozioni attraverso un ponte di parola e gesto, che lega corpo e spirito in modo aereo ma stabile. E la ricercata stabilità che si intravvede nei versi di “A sensi congiunti” si sviluppa in una forma che parte da una filosofia aristotelica di un primitivo sentire, per concludersi, con un arco ben definito, in quella reazione di fusione dove, inevitabilmente, l’eros diviene fondamenta di tutta la struttura ed ogni pronome diviene un “noi” che, seppur non detto, sembra l’obiettivo primario (echi d'infiniti luoghi/da raggiungere e congiungere lievi…).

“Coincidenze”, che è la prima parte di questo libro edito dalla Smasher di Giulia Carmen Fasolo,  racchiude con evidenza il fenomeno dell’innamoramento turbolento (…e mi ricopro dell’odore del perdermi in te…) che allontana dalle distinzioni maturate che, invece, si presentano in “Realquotidiano” dove si intravvede una crescita sia sensoriale che poetica ma non perde quella forma di pensiero dialogico dell’appartenersi (…come le tue mani sulla mia pelle/nuda d’altre verità che non sia tu…).

Le “coincidenze” da cui il titolo di questa sezione del poema, si direbbe che siano  incidenze  non congiunte in quanto, pare che il dialogo sia un soliloquio e che le vicende della protagonista siano solamente pensieri (…e in punta di penna e di lingua/trattengo bilettere sospiranti….), tuttavia, senza cadere nello scontato e con lo svolgimento di un eros molto forte, la Greco si propone con termini poetico/descrittivi ed intenti di struttura intermedia che se mantenessero un verso super lungo, l’intero progetto poetico si sposterebbe verso la prosa lirica. La poetica, infatti, tende al narrativo conservando un interessante lirismo che caratterizza ed esalta la base, direi, onirica della vicenda narrata, con alternanze linguistiche che non ne pregiudicano lo “scorrere” anzi, spesso, ne arricchiscono la struttura: “E non c’è nulla di più erotico del tuo silenzio:/ condensata in quell’assenza di suoni è tutta la musica/poi è la tua voce nuova esplosione per altre origini.” che si alterna e sovrappone a “dono della luce /dal profumo di buio appena vissuto /danzatori notturni di sonorità recondite /prendendoci e perdendoci tra lenzuola…”. Ecco come Angela Greco, a mio avviso, rilancia i suoi messaggi con una alternanza visibile e sovrapposizione  tra il narrativo ed il lirico.




Quando t’incontrerò preparerò per te
una strada di more e nel letto petali rossi:
il rovo e la rosa gallica spunteranno le spine
e si porranno barriera al confine della città:
non graffieranno un solo lembo di rosea pelle
perché voglio essere io
la cicatrice più profonda.

*

Questa mattina è iniziata così
con te nei pensieri e tra le gambe
è il due settembre eppure nevica.
Restiamo allora chiusi in una sfera di vetro
lasciandoci dondolare da mani scherzose
e vibriamo dell’essere una accanto all’altro:
è il pretesto per ricominciare a sentirci
a viverci a prenderci ancora e poi ancora
Sotto le lenzuola tutto il necessario:
le mie risate e il tuo corpo greco
affianco al letto una bottiglia
e sul comodino orologi fermi
per la sopravvivenza.
[…]

*

E se poi il sacro
non fosse solo un’invenzione
ma fosse connesso
con la sintesi delle tue labbra?
Un salmo da sciogliere
a rima dischiusa sul percorso
dalla bocca ai tuoi lombi e così sia
nella congiunzione di mani salde
su pianure scolpite dal vento d’oriente
con il fruscio di quei benedetti riccioli sul viso
come coro angelico
Acquisterei una mansarda in centro
e sulla piazza proietterei
le nostre ombre profane.

*

In questo angolo di silenzio e profumo di pane
abbasso le difese
e mi ricopro dell’odore del perdermi in te
accarezzando pelle nascosta
col tuo nome sulle labbra rosse
come rossa è l’ultima immagine
di te dietro occhi socchiusi
[…]

*

[...]
Prima della pioggia scompongo
questo equilibrio d’attesa
richiamando il tuo corpo
in rituale flamenco
suono e mani e segno su di me.

*

Sonno di sogno mancato
vocazione spasmodica dal ventre
notte e dimensione d’incontro
e mattino conferma di sensi:
traccio albe di lettere vaghe
e sempre leggo il tuo nome.
La tua camicia bianca e senza pieghe
sbottono togliendo man mano
parole, stelle e respiro
per cogliere il primo sole
accoccolandomi sul cielo
per sentire il battito di quel petto
riflesso degli dei.
[…]

*

è un conflitto d'argini e correnti contrarie
rami ed ore spezzati che corrono al mare
schiena inarcata ad accogliere l'esondare
oltre il legittimo tragitto e liquido coprire
terre d'arido quotidiano e foglie come d'attesa:
così s'ingrossa il fiume nel ventre grigioverde
ed una goccia basterà alla piena

*


Piange di notte il poeta sul rigobianco del tuo nome
con gli occhi al buio fissi e al soffitto come volta stellata
col vento di mare nel respiro ed il richiamo in un battito
Vegliano di notte i poeti per non ferire sulle parole non dette
mentre bruciano quelle lette per altrui luoghi scritte
ma che non sono per chi cerca vanamente la ragione
del giorno che ostinato s’appresta nel canto.





Angela Greco è nata il primo maggio 1976 a Massafra, nella provincia jonica, dove con passione vive, ama suo marito e sua figlia ed abita nel centro storico in un appartamento con le pareti azzurre ed arancioni di mare, sole, maestrale e tramonti mozzafiato dalle finestre della cucina, affiancata dal ricordo dei suoi genitori e del suo cane. È un perito agrario per condotti studi, amante dei Sud e dei cavalli neri, attualmente occupata in poesia e con la sua bimba, la casa ed il suo blog-collettivo artistico Il sasso nello stagno.
Nel 2008 la salentina Lupo Editore ha pubblicato Ritratto di ragazza allo specchio, 17 racconti che l’Autrice considera poco più di un’esercitazione, ma che segna il suo esordio letterario; il 2010 ed il 2011, invece, sono gli anni delle composizioni poetiche in antologie di autori vari sparse un po’ su tutto il territorio nazionale e della presenza dei suoi versi in alcuni siti e altri blog. 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

...incontrarsi, ritrovandosi, nello sguardo e nel sentire di una così attenta lettura è piacere sottile che accarezza l'anima...ed è un risveglio, una nuova esperienza del giorno! Il mio particolare ringraziamento, quindi, carissimo Seb, a te, che sei stato prima della casa editrice (a proposito, un bacio di cuore a Giulia e alla Smasher tutta!), il primo a leggere questa mia silloge e a darmi i preziosi consigli che mi hanno portato fin qui, oggi... E aggiungo anche un abbraccio immenso e un saluto, unito ad un grazie, a chi passerà di qui.

Angela Greco

Giuseppe Barreca ha detto...

Complimenti Angela, l'amore è una cosa seria, che perturba e addolcisce

Anonimo ha detto...

stupendo ritratto di una signora solare che con i suoi versi accarezza e riempie l'anima
Complimenti Angela
Emma

Agata ha detto...

C'è passione assoluta che solo una schiava della "Poesia" può nutrire verso la parola, i versi a volte impetuosi placano l'inquietudini di chi li scrive e chi legge...
bravissima Angela solo un puntino...
meno classicismo e in silenzio discorri più con il tuo cuore,e scriverai melodie...

Anonimo ha detto...

grazie di cuore e con affetto a ciascuno e accolgo con gioia anche il "puntino", svelando che sono già "oltre" questa opera-prima e che il classicismo abita a due passi da me, in questa Magnagrecia dal cognome allo Jonio di antiche memorie, che io amo profondamente, tanto da dedicargli (allo Jonio e non solo...) anche lo stesso poemetto. Un abbraccio a Voi e a questa meravigliosa casa

Angela Greco

inmytimeisneed ha detto...

la poesia di Angela Greco è un passare fra aromatiche parole e riscaldate dal sole dell'amore.

l'amore più limpido
la bellezza di un cuore semplice e veritiero.

un battesimo del sole.

Anonimo ha detto...

grazie di tutto cuore "inmytimeisneed"!
parole, le tue, che mi recano un buon giorno di vera gioia!
un caro saluto

Angela Greco

Anonimo ha detto...

Ringraziando ancora con tutto il cuore e con affetto il padrone di casa, Sebastiano, e ogni amico che qui è venuto a gioire con me per le sue parole, riporto il tutto anche nel mio "luogo d'amicizia e condivisione", Il sasso nello stagno.

Un abbraccio immenso ed un bacio,

Angela Greco

Anonimo ha detto...

Angela, condivido in toto il pensiero di Sebastiano. I tuoi sono versi non solo molto belli, ma dicono di un'anima che cerca il mondo dell'altro senza perdere di vista quell'unione indissolubile (che in verità molti dimenticano) tra il proprio spirito, la mente e il corpo.
Mi riprometto di procurarmi una copia per poter dirti di più.
Intanto in bocca al lupo per Milano. Anna. <3

Annamaria Giannini ha detto...

difficilmente mi perdo dentro una poesia d'amore, a meno non mi catturi con immagini che riescono a far sembrare nuovo il giàdetto mille volte. Se questa è l'opera prima sono curiosissima di seguire l'evoluzione della poetica di Anna, perchè la musica è già sua. Grazie all'autrice e al nostro ospite. ( sorrisogrande)

Anonimo ha detto...

Grazie ad Anna e Annamaria per le parole che hanno avuto per me! Andare a dir di poesia a Milano, dopo mille chilometri percorsi, penso lasci intuire il mio rapporto d'amore proprio con la Poesia stessa...(sorriso grande ricambiato) Per il resto, non so l'opera seconda cosà metterà fuori di me; so soltanto che "così mi accade" e così ne dirò! baci per voi e ancora grazie


Angela Greco