di Sebastiano A. Patanè-Ferro

martedì 7 maggio 2013

Antonella Taravella Guarino - Aderenza



un verderame che non si cancella più
sAp

“alla liturgia della parola” mi scrive con affetto Antonella Taravella Guarino, sulla terza di copertina di questa sua “Aderenza”. Liturgia, termine di derivazione greca (λειτουργία) con il quale si intende “servizio per il popolo”. Ecco come la Taravella racconta la sua parola in questo libro, con liturgica apprensione. Sarebbe come dire - a me è capitato!-
Leggendo, si ha la sensazione dell’ascolto, di qualcuno che esprime personali verità dettagliate e sdoganate, narrate affinché rimangano come esperienza e lo scopo non è raccontarsi bensì di mettere a disposizione il proprio, inteso come percorso umano, rendendolo pubblico.
(dentro ho una voragine che non ha colori/un vuoto ridefinito dal tratteggiare nuove forme/di luce come impronte, briciola di latte/che si s_versa dal bicchiere appena impugnato/la fame, è un corpo senza riflesso.).
Una dichiarazione di fallimento che lascia immaginare sì una definitività, ma intende pure la volontà e la certa capacità di ripresa da quel senso di finitudine invadente attraverso il passato (nuove forme di luce come impronte).
Non c’è ovvietà nella traccia poetica della Taravella né posizione presa, c’è, ed è forte, la presenza della consapevolezza di una sorta di adattabilità alle vicissitudini della vita per farle proprie, quindi combatterle dall’interno e quel “vuoto ridefinito dal tratteggiare nuove forme”, che dentro corrode, diventa esempio.
L’amore e la morte appaiono temi di fondo in tutta la silloge ma, direi, che si muovono su di un territorio definibile come delusione e perdita, status che prevedono vie d’uscita o, quanto meno, probabili risistemazioni dell’esistere in funzione d’altro (cerco il tempo nascosto sotto le sponde di un verso) che non risolve del tutto ma che imprime la giusta spinta verso soluzioni dignitose. La poesia, quindi, diventa appiglio e lungimiranza per il rinnovamento: sarà la memoria, poi, a completare il gioco di questa vita tutta da giocare. La mente, massima fruitrice di questa “reazione”, si propone, allora, come restauratrice di un corpo affranto, e da lì si riparte con meno paure e, naturalmente, un buon carico di esperienze. Ecco che il corpo diventa il mezzo fondamentale per trascinare la poesia verso l’alto, impregnandola della forte sensualità cresciuta dietro le quinte e che, entrando in scena, assolve e marca ogni gesto e ogni parola (lingua e rogo di parole/sudario di silenzi nella memoria del seno, il deserto/nella voce, un nido, un ramo intrecciato/null’altro che una sera nella solitudine/di un’asola senza bottone) attraverso la memoria, per una nuovo ed esteso percorso.
Ecco in che maniera Antonella Taravella racconta, senza sentenze, senza presunzioni, solo con un carico d’amore perso e ritrovato dentro di lei che è poi, il motore della sua poesia. Racconta, col gesto poetico, della vita, delle strade a volte facili, altre, faticose e lunghe ma che sono, infine, il senso reale. Racconta il sé universale unificando il significato primario dell’essere, all’interno di una poesia fatta solo di vero.



il nome si trascina e si perde negli interstizi,
fra una mattonella e l’altra
diseguale, sconcio
come una spallina giù e la carne esposta rosa

ed è nel tacere che gratto con il labbro il tuo sapore,
una succursale di dolore che mi segue curva dopo
curva
a capo chino, nell’amore di sale
che torna a possedermi dagli occhi


Nails

riga il muscolo questa notte vergognosa
la pietra s’innesta nel chiodo rosso intriso
canta la vena ingrossata, poi dalla parola
il lutto si tinge e diventa inabitato, povero
sentendo il dorso sonnolento, sulle labbra
gelide di non credo, quando a mani tese
prendo il legno e i suoi dolori tesi
e li batto di un suono rossastro
i pensieri in fila come chiodi infermi


***
lo strascico [s]velato di ecchimosi e odori oleati
[s]gocciola l’inverno nelle ossa,
il sapore di rame circuisce il respiro
stronca ad un passo dal verbo
un regalo la pelle, un sentiero corposo,
su e giù fra le carni
rimescoliamo le viscere
nei respiri delle mani a stringere
arriveranno con sguardi molli, ombre alla pelle sudata,
piccole gocce a rincorrersi
e poi la fiamma oblunga
sulle ore accartocciate nei letti

***
sono in letargo e la carne risuona in diapason
_gravida d’aria
nei muscoli bruca il languore
di un tocco fra le cosce salate
urge l’impegno sulle carni,

adesso ad onda mi svezzerò i denti




 Nota Biografica.


Nata a Verona nel secondo giorno di marzo del 1977, dove risiede tutt’ora.
Nel 2009 entra a far parte delle Edizioni Smasher prima come autrice, arrivando nel 2013 ad essere parte integrante delle Edizioni, come Direttore di collana sia di “orme di poeti” che di “Orme Rosse”, neonata collana editoriale che tocca l’eros poetico e narrativo, e poi membro effettivo del Direttivo.
Nel 2012 crea Words Social Forum, sito di cultura artistica che tocca varie tipologie d’arte, di cui è caporedattore, da cui nel marzo del 2013 battezza il collettivo WSF, che si occuperà di eventuali eventi per convogliare tutte le arti.

Cinque le sillogi ad oggi pubblicate:
-Gravida è la notte (Ed. Lulu 2008, autoprodotto)
-Vertigini Scomposte (Edizioni Smasher 2009)
-Sbocciata nelle viscere (Edizioni Smasher, 2011)
-Aderenza (Edizioni Smasher, 2012)
-La neve sulla porta (Ed.Lulu 2012, autoprodotto)
           
Molte le antologie dove sono presenti suoi testi e partecipa con risultati ottimi, ad alcuni concorsi nazionali di poesia.
Molto attiva nella partecipazione ad eventi di poesia a livello nazionale.

Antonella Taravella si può leggere nel suo blog personale "Aderenza",  su le vie poetiche e su 
la casa senza tempo







9 commenti:

annamaria giannini ha detto...

se dovessi scegliere un aggettivo solo la definirei carnale. Una delle voci contemporanee che più amo Antonella, che trasforma il corpo e le sue pulsioni in uno scrigno infinito dove pescare per comprendere, per comprendersi. Come sempre Grazie all'autrice e a Sebastiano per questi regali.

Sebastiano A. ha detto...

Bacio a te Annamaria.
Antonella avrà modo di ringraziarti alla sua maniera-
Ciao

inmytimeisneed ha detto...

in primis il grazie sconfinato per le parole del padrone di casa, da quando conosco ha sempre fatto delle mie parole qualcosa che mi hanno anche aiutato a fare altro e continuare ad essere come sono.

Annamaria*
prima a poi i nostri occhi si guardertanno bene e ci leggeremo anche attraverso loro. ti abbraccio

Giuseppe Barreca ha detto...

Una poetessa davvero raffintata e matura, cosciente di sé

Federica Galetto (Nightingale) ha detto...

Conosco Antonella ormai da diverso tempo. Abbiamo scritto insieme in luoghi e tempi comuni sul web dove ci siamo spesso confrontate poeticamente. La sua ultima Poesia è una dimostrazione di quanto la sua Voce sia maturata e diventata consapevole e sicura. Il suo percorso è sempre stato travagliato, carico di sofferenza e desiderio di riscatto e oggi, sebbene le tematiche da lei predilette non siano cambiate, ravviso una maggiore determinazione del verso, una definizione più precisa del suo mondo interiore e senz'altro uno stile efficace e originale che sono la cifra di una delle autrici di poesia degli anni dieci più interessanti. Un abbraccio ad Antonella e a Sebastiano

inmytimeisneed ha detto...

giuseppe barreca* grazie...:*

federica galetto* è per me importante quello che hai detto. maturata. lo ammetto si ;)

Distanze a Nord ha detto...

Passaggi da favola. Carne che si fa verso ed il contrario. " ed è nel tacere che gratto con il labbro il tuo sapore..." " riga il muscolo questa notte vergognosa " "sulle ore accartocciate nei letti" " sono in letargo e la carne risuona in diapason ": che dire di questi versi? Nulla. Sono solo da respirare. Ciao Anto :-) Carla Aita

lievito ha detto...

la crescita di antonella è stata straordinaria. e insegna a me molto.

Daniela Andreis

rosamara ha detto...

Sto leggendo Antonella in questi giorni, centellinandola...