di Sebastiano A. Patanè-Ferro

martedì 1 ottobre 2013

Donatella D'Angelo



Ho cercato di guardare dietro alcune fotografie di Donatella D'Angelo e quello che ho "letto" è stata una sorpresa anche per me che in quel momento, vivevo l'immagine. Il fulcro smarrito dell'essere, come suggerisce Sebastiano Adernò, lo condivido ma cerco di spostarlo, quel fulcro, e far leva su di un piano che trascende l'eros di primo impatto e s’insedia in qualcosa che va al di là di questo, qualcosa che mi lascia intravvedere il senso del continuum, della fertilità, la capacità di un corpo di lasciare traccia di sé e, anche se stanco o rarefatto dal logorio, rimane la rappresentazione della continuità.
In quelle foto, dietro quelle foto, ho letto la bellezza, il desiderio di essere vivi e ascoltati, la certezza di essere desiderati e la comunione con la terra attraverso l'espressione riflessa che si allontana dal narcisismo, spesso esasperato, anzi, al contrario ne evoca la subliminalità non ossessiva del mantenimento dello stato di grazia e di pace propria.


  
Non si può scindere l'anima dal corpo che la possiede #7


Senza fulcro che contiene, è necessario aggrapparsi a qualcosa affinché questo si ricrei e, quel qualcosa, in Donatella, è l'intima bellezza.
Non c'è volontà di provocazione negli scatti, tuttavia l'atteggiamento provoca e sconvolge molte modalità di serie o, forse, troppo rettilinee per non essere monotone, per cui la D'Angelo interrompe certi flussi anche fin troppo prevedibili, creando scene che si sovrappongono senza esaurirsi e che richiamano, assolutamente alla sintesi del voler "vivere". 
I meccanismi che intervengono a frenare l'usura sono, certamente, innescati da una forte volontà di riscatto. La violenza quotidiana cui è sottoposto l'essere umano ma, in modo particolare, la donna, credo abbia, già da tempo, superato i limiti e sembra che non ci sia fondo per frenare questo atteggiamento che sulla linea della emancipazione, retrocede verso un evo medio moderno che eleva il maschio a dominatore assoluto.

                                                                              



Los respiros del alma #7


Donatella D'Angelo cerca di coprire questo obbrobriante status con un'immagine che, nonostante l'evanescenza produce un impatto devastante davanti alla realtà, entra nel profondo e spinge in alto residui di sensibilità verso l'essere.




Non si può scindere l'anima dal corpo che la possiede #5


Donatella D'Angelo non rappresenta solo la donna nelle sue opere ma il femminile universale che, nonostante sia la porta prima della creazione, per troppo tempo e nella quasi totale indifferenza del potere (uomo) ha dovuto subire un ruolo di scarsa importanza. Negli animali, non esistono, nei maschi, fobie di essere spodestati o quant'altro, esistono ruoli che mettono sullo stesso piano maschi e femmine e senza la necessità di consulenti e ministeri per pari opportunità. E' nelle anomalie dell'uomo questo genere di paura, uomo che non riesce ad ammettere di essere figlio. Ma la D'Angelo da ottima femmina e quindi madre, riesce a perdonare questo figlio possessivo e narcisista e gli si avvicina offrendo un corpo nelle sue versioni più alte: Femmina da amare rispettare e godere, e origine dell'esistenza.



Los respiros del alma #2


Donatella ci mostra, attraverso le sue fotografie, una poetica senza parole e senza gesti, una poesia fatta solo di forme e statici dinamismi (scusate l'ossimoro) che nulla nasconde anzi, rivela l'inutilità del nascondere. Il pudore perde ogni consistenza e crolla dinanzi a quella poesia che è il corpo e non riesco a spiegarmi quale può essere la logica di chi distrugge la bellezza, magari l'idea che è lei, la femmina, la vera figlia di Dio col compito di "creare"  tutto il resto. Donatella D'Angelo, l'artista, forse lo sa e lo mostra con le sue magnifiche immagini.





Non si può scindere l'anima dal corpo che la possiede #20



Donatella D’Angelo, nata a Milano, è docente di Packaging Design alla Fondazione Accademia di Comunicazione a Milano. Negli anni ‘80 ha lavorato per diversi studi grafici. Più di recente ha iniziato numerose collaborazioni freelance nelle arti visive, nella scrittura e nella comunicazione. Ha illustrato libri e manuali, organizzato laboratori creativi e fotografici per ragazzi delle scuole e adulti. Negli ultimi anni ha intrapreso un lavoro di ricerca fotografica personale e autobiografica che ha come soggetto principale il corpo e l’identità.


principali esposizioni

Ornamental erotica, personale, Milano, 2010/2011
Fallen angels, personale, Milano, 2011
Sing[s] of life, be the change, collettiva, Milano, 2011
Autobiographied'artiste, be the color inside, collettiva, Milano, 2012
Il sesso e la seduzione, collettiva, Milano, 2012
Carnem, collettiva, Milano, 2012
Quando l’arte e la politica s’incontrano: la violenza sulle donne, personale, Milano, 2013
La carne chiede coraggio in cambio della fede, personale 3 date, milano, 2013
Il sopruso silente, collettiva itinerante ferrara, firenze, siena 2013
Estampadura - triennal eupropeenne de l'estampe contemporaine, collettiva, Castelsarrasin (Touluose) 2013
La poetica del corpo, il corpo poetico, festival delle arti, collettiva, Venezia - Milano 2013, Torino 2014
Festival della follia, collettiva, Torino 2014
Espressioni, collettiva, Milano 2014
Madrestrega tributo al femminino, video esposizione personale, Roma 2014
1° premio concorso nazionale labirintifotografia – collettiva Milano e Torino 2015
The empty spaces project, art gallery – collettiva, Putnam, Connecticut – Usa 2015/16


principali pubblicazioni

Il foglio clandestino rivista aperiodica - anno xix - numero doppio 76/77 (edizioni del foglio clandestino) in copertina: "hospitium peregrinorum", foto digitale 2010
Il foglio clandestino rivista aperiodica - anno xx - numero 78 (edizioni del foglio clandestino) 12 ritratti mamma bambini della serie: "rinascere madri", foto digitali 2012
Sesso mutante, i transgender si raccontano di alessandra mr d'agostino (edizioni mimesis) contributo fotofragico: "andrea, ritratto", foto digitale 2013
Style, corriere della sera anno 6 numero 1 - gennaio/febbraio 2013 (rcs mediagroup) contributo fotofragico all'articolo: "ho fatto strike", di severino colombo
Il verri "gli eccessi dell'io" rivista fondata da luciano anceschi - numero 55, giugno 2014  (edizioni del verri) in copertina: "non si può scindere l'anima dal corpo che la contiene, self portrait", foto digitale 2013

Night italia n.9, 2015 - "anar/chic" – progetto “los respiros del alma”.



2 commenti:

Annamaria Giannini ha detto...

non credo di esagerare definendo queste immagini superbe, di un'intimità spiazzante che va oltre l'apparire e persino l'essere. difficilmente un nudo mi è mai parso così vestito di poesia, una poesia muta eppure gridata a squarciagola in ogni strada che è possibile percorrere con l'anima. davvero complimenti a Donatella e a Sebastiano per il suo occhio così allenato alla bellezza, che di continuo ci propone post altamente godibili


annamaria giannini

Donatella ha detto...

Ti ringrazio infinitamente Annamaria per le tue parole, e ringrazio anche Sebastiano per la sua attenta e illuminata lettura del mio lavoro.

Donatella