di Sebastiano A. Patanè-Ferro

sabato 5 ottobre 2013

Emilia Barbato - poesie




Un sorriso, splendido ma un pò triste; un amore immenso: la sua bambina; un “perduto” che non tornerà più ma le permette di mostrare  i sentimenti in quella poesia che lei stessa è, in quelle “geografie” disegnate entro una vita di riflessioni e concretezze che l’hanno fatta lottare col tutt’intorno temprandola donna, madre, poeta. Emilia Barbato ha dentro un mondo che si muove instancabilmente cercando il perché di tutte le cose, che vuole esplodere in parole, un mondo che offre e vuole amore pulito, senza ombre, senza troppi chissà, solo amore, nella parola, nel gesto, nel comprendersi e anche nel respingersi

Nei gesti abituali, talvolta, si raddensa la commozione.
Come staccarsi dalle pagine di poesia,
oppure cercare, negli occhi puliti, la notte.
Tremare della sua limpidezza,
nell'aria tersa di neve.
È come se il consueto scivolasse tra pieghe nascoste,
seguendo la lentezza e la cura di un rituale.

Ecco, la vita vissuta con rispetto, come un rituale da seguire, senza cadere nell’abitudine o fare del consueto qualcosa che alimenti i sensi e le passioni.
Per Emilia, piena di grandi valori, la famiglia, l’amicizia, il rispetto per la natura tutta, sono le fondamenta della vita e la poesia ne è la rappresentazione vera

Le mattine riposano nella curva
delle nostre braccia,
si radunano felici tra la tua tonda
e la mia che ti protegge

che fa dimenticare le brutture e le falsità che ci circondano lasciando che emergano dall’anima i versi che la rendono persona speciale.
Emilia Barbato contiene in sé un universo fatto di realtà reale ma anche di bambole giusto per non dimenticare che le carezze vere, anche fatte solo di buone parole, si offrono ma si ha bisogno anche di riceverle e lei ne merita tante.

Hanno un'aria così infelice i rami durante la stagione invernale,
si protraggono scuri.
Avanzano sghembi,
come dita nervose nell'atto di graffiare un cielo troppo grigio.
Crepitano nel desiderio di strappare un foglio dal panorama infinitamente malinconico.
O forse solo la voglia di cercare un crepaccio azzurro e sereno.

Per la splendida persona che è, per quel suo sguardo che scruta ogni orizzonte, per l’amore che porta dentro e per la bella poesia che emana, a Emilia Barbato va la mia ammirazione e il rispetto per ciò trasmette.


da “Geografie di un orlo” CSA Editrice


Il desiderio mio di pace ed un'altura,
nel rumore che fa il vento tra le rupi.
Corrono lungo i fianchi le parole,
siedono sulle dita.
Gustiamo il sapore di un martello lontano
che batte il tempo,
nella pigrizia di un giorno voluto lento.

Ci fa da compagna la morbidezza del pendio,
digrada in una verde onda.
Dire poi che sarebbe bello parlare
senza il suono della bocca,
leggendo solo le pagliuzze dei tuoi occhi,
sentire quanto presagisca sentimento
questa lieve assenza.


altre poesie


La poesia più bella ha la forma delle tue mani quando scrivi,
il sapore delle parole che si formano, piene, nella bocca.
E’ il respiro delle mattine
che si affastella ai primi gesti che mi hai insegnato ad amare,
la malinconia che si scioglie, come lingue di bruma, tra i rami.
Il restare, paralleli, mentre guardiamo lo stesso orizzonte,
quando lasciamo dire di noi a quel libro
che ci guarda, sospeso in una data, dal tavolino.
Sono i miei passi che si confondono dove lasci i tuoi,
le fioriture selvatiche che riposano lungo i muri
e i miei occhi che ti accarezzano da lontano.

*

Toccare le mattine
ripiegate tra le tue dita fitte di poesia
e scrivere

-della necessità e di come-

certi cieli facciano l’estasi
e poi decidano la morte
sottraendosi incautamente alla vista.
 


Emilia Barbato è nata a Napoli nel 1971 e vive vicino Montesarchio, in provincia di Benevento. Laureata in Economia presso l’Università degli Studi Federico II, si occupa del controllo di gestione e dei sistemi informativi in un noto gruppo industriale campano. La passione per la letteratura, la poesia e la scrittura ha sempre accompagnato la sua vita, manifestandosi attraverso una produzione varia ed eterogenea di liriche e racconti.
“Geografie di un orlo” è il suo esordio letterario.






3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci fa da compagna la morbidezza del pendio,
digrada in una verde onda.

queste parole sono illuminanti della ppesia di Emilia, morbida e dolce, a leggerla ad alta voce si scioglie in bocca, come cioccolata di pregio. grazie

elina11 ha detto...

leggo per la prima volta le parole di Emilia e mi sembrano tutte "cerchiare" o "cercare" una curva
...una curva di cielo tra gli occhi e le mattine, mai consuete né puoi dirle semplici ma solide di "perché"

elina

Anonimo ha detto...

Un grande apprezzamento per le sue parole, da quando la conosco.

Le voglio un gran bene e la stimo indipendentemente dall'affetto.
A lei auguro grandi traguardi, nella scrittura e nella vita.

Q.